Fulvio Chimento

Land Art Marche

LAND ART MARCHE
T-yong Chung
a cura di Fulvio Chimento
settembre-dicembre 2017
Ashram Joytinat (AN)

Performance di T-yong Chung per Bungalow Mantra, sound installation, Ashram Joytinat (AN), 2017

Land Art Marche è un progetto artistico ideato da Fulvio Chimento nell’Ashram Joytinat di Corinaldo (An), che nel 2016 ha ospitato la performance Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, realizzata anche grazie al coinvolgimento di Raffaele Quattrone, “ambasciatore” della Fondazione Pistoletto. Nel 2017 l’invito è stato rivolto allo scultore T-yong Chung, nato in Corea del Sud nel 1977 e residente in Italia dal 2002, che attualmente vive e lavora a Milano. La location che ospita la rassegna è l’Ashram Joytinat, una comunità vedica fondata nel 2006 dal Maestro indiano Swami Joythimayananda, che diffonde principi ispirati allo Yoga e all’Ayurveda. Lo scopo del progetto è dare vita a un’opera in grado di dialogare con il contesto paesaggistico e di integrarsi nella dimensione spirituale del luogo. T-yong Chung ha ideato un’installazione sonora che predispone il visitatore a una condizione di ascolto del Sé (interiore ed esteriore), coinvolgendolo un’esperienza artistica totalizzante.

T-yong Chung, Bungalow Mantra, sound installation, Ashram Joytinat (AN), 2017

L’opera Bungalow Mantra è stata installata in una dimensione paesaggistica d’eccezione, quella offerta dalle colline marchigiane. T-yong Chung ha creato un’installazione costituita principalmente da una struttura di legno, che nella sua semplicità si richiama a un bungalow: un’abitazione di modeste dimensioni tipica dell’India. Il materiale utilizzato per l’installazione è un legno grezzo reperito in loco, mentre la copertura del tetto è ottenuta grazie all’utilizzo di fascine di saggina secca (in lat. Sorgum vulgare), una pianta utilizzata anche nella copertura delle capanne di età pre-romana. L’opera è stata posizionata su una collina che domina l’Ashram Joytinat, in un’area che viene ciclicamente destinata alla coltivazione di cereali. All’interno della struttura lignea Chung ha inserito in evidenza il suo iPhone, che diffonde a basso volume una registrazione effettuata dal vivo nella sala Yoga dell’Ashram: 26 minuti di mantra cantati dagli allievi della Scuola Joytinat.

T-yong Chung, Bungalow Mantra, sound installation (particolare I-phone), Ashram Joytinat (AN), 2017

T-yong Chung ha voluto dare l’idea di un rifugio primitivo e, al tempo stesso, di una casa di campagna in rovina inserita in una dimensione pastorale. Ha cercato di realizzare una misteriosa struttura/abitazione/spazio vuoto per stimolare il pubblico a entrarvi. Una volta all’interno, il visitatore ascolta in modo intimo il suono dei mantra fuoriuscire da un iPhone, e nel frattempo osserva il paesaggio circostante, poiché le pareti del bungalow, non uniformi, presentano evidenti aperture.

Durante l’inaugurazione si è esibita anche la danzatrice indiana Nadeshwari Joythimayananda ed è venuto in visita il Monaco tibetano Thubten Wangchen, fondatore della Casa del Tibet di Barcellona, e ambasciatore del Tibet in Europa per nomina diretta del Dalai Lama.

Il venerabile Lama Thubten Wangcheng in visita a Bungalow Mantra di T-yong Chung, Ashram Joytinat (AN), 2017
Il venerabile Lama Thubten Wangcheng in visita a Bungalow Mantra di T-yong Chung, Ashram Joytinat (AN), 2017

Ho utilizzato il mio corpo come componente dell’installazione praticando una posizione Yoga. I Brahmani, ovvero i sacerdoti (la casta più importante in India), si credono pura anima. Il mio scopo durante la performance è stato quello di sentirmi all’interno di un miraggio, aspirando a essere un’anima galleggiante in grado di fluttuare intorno all’installazione (leggi l’intervista completa a T-yong Chung su Espoarte cliccando qui)