Fulvio Chimento

Polline | Valle Intelvi

Artisti: Simone Berti, Caretto/Spagna, Jonathan Vivacqua

A cura di: Fulvio Chimento

Monte Generoso (Centro e Alta Valle Intelvi – Como)

Apertura: 9 ottobre 2022

Durata: 9 ottobre 2022 – 18 dicembre 2027

La terza edizione di Sentieri d’arte, rassegna curata da Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli, prosegue con Polline, un percorso espositivo allestito lungo le Prealpi lombarde dei Comuni di Centro e Alta Valle Intelvi, al confine tra Como e il Canton Ticino. La mostra ha inaugurato il 9 ottobre 2022 con la presenza degli artisti Simone Berti, Caretto/Spagna e Jonathan Vivacqua, lungo il percorso ad anello che coinvolge il sentiero basso del Monte Generoso, il sentiero botanico di ERSAF e la strada agro-silvo-pastorale del Barco dei Montoni, passando per uno dei boschi di maggiociondolo tra i più estesi delle Alpi.

Il polline è una sostanza apparentemente informe, trasportata da vento, acqua e correnti, che assume sembianza fisica di quello “spirito vitale” che i greci rintracciavano nella potenza del mondo naturale. Il titolo della mostra si riferisce quindi al reciproco scambio che si instaura tra le opere e il contesto naturale, in un dialogo continuo tra la dimensione artistica e quella spirituale della natura. Il senso dell’arte, come il polline, è rintracciabile in ciò che si manifesta in modo impercettibile e aereo, afferrabile solo grazie a un impulso d’ispirazione estetica: arte come forma di “fecondazione” e di guarigione, che, tramite l’esercizio della sua pratica, determina una “dipendenza” in grado di porre l’esistenza al servizio di una volontà superiore.

Simone Berti ha ideato per la mostra due interventi denominati Senza titolo. Il primo coinvolge il rapporto esistente tra arte e botanica attraverso l’utilizzo di due alberi di faggio che, crescendo insieme attraverso l’innesto dei loro rami (anastomosi), formeranno un portale-ingresso che, nel corso degli anni, diverrà sempre più visibile e strutturato, aprendo la via allo sguardo al paesaggio pre-alpino della Valle Intelvi. 

Due alberi di faggio collocati su una collina cresceranno insieme negli anni creando un portale. I due alberi sono stati innestati direttamente dai rami
Nell'immagine in dettaglio si vede il punto nel quale sono stati innestati i due rami di faggio

La seconda installazione di Simone Berti vede la presenza di quattro grandi anelli dorati allestiti in modo speculare sul tronco di due alberi collocati ai lati del sentiero: il visitatore è quindi costretto a passarvi sotto, come per ricevere una benedizione da parte del regno vegetale. La simbologia dell’anello, legata al principio di eternità e immutabilità, si lega a quella dell’ingresso in un altro mondo.

Allestimento Senza titolo di Simone Berti; ph. Vanina Lappa 2022
Gli anelli d'oro di Simone Berti sono allestiti in uno dei sentieri del monte generoso
Simone Berti, Senza titolo, 2022; ph. Vanina Lappa
Visone dal basso degli anelli realizzati da Simone Berti lungo il sentiero che conduce al Monte Generoso
Simone Berti, Senza titolo, 2022; ph. Vanina Lappa

Andrea Caretto e Raffaella Spagna realizzano due interventi di tipo scultoreo-installativo. Il primo, Emissari, mette in evidenza la relazione tra la forma dei blocchi di roccia e i due principali agenti che hanno modellato questo territorio: l’antico ghiacciaio e i fiumi. Come pietre preziose, che brillano incastonate tra le radici di faggi monumentali, queste rocce raccontano storie di antiche profondità marine e terrestri, metamorfosi, trasporti ed erosioni.

Caretto/Spagna, Emissari, 2022; ph. Grazia Branco

La seconda installazione di Caretto/Spagna prevede l’assemblaggio di rocce che formano l’opera Mostro Generoso attiva invece la percezione di una forma organica, di un’entità minerale perturbante. Nel cuore del bosco di maggiociondoli sembra riemergere dall’antica Tetide, una mitica creatura proveniente dagli abissi, che sorveglia, custodisce e governa. Affiorando in superficie questa entità scruta l’ambiente circostante in modo silenzioso e attende il tempo nel quale gli umani saranno di nuovo in grado di recepire i suoi messaggi.

Caretto/Spagna, Mostro generoso, 2022

Jonathan Vivacqua ricorre spesso all’utilizzo di materiale proveniente da cantieri edili, che seleziona con cura personalmente per riutilizzarlo e ricollocarlo con fine estetizzante. L’originalità del lavoro di Vivacqua risiede nella semplicità con cui assembla in modo sintetico materiali preesistenti, che possono essere considerati dei “ritrovamenti” non casuali, come nel caso degli interventi Metamorfosi e Tesoro. L’artista si misura con il paesaggio dell’Alpe Grande e del basso sentiero del Monte Generoso dando forma a due installazioni dal medesimo titolo, Scarabocchi, con sottile rimando alle funzioni presenti nei programmi di grafica, che permettono di intervenire attraverso il segno-colore su un’immagine digitale: in questo caso, ci troviamo di fronte a un “ritocco” effettuato su una “cartolina” di paesaggio. Il riferimento è ovviamente anche a quell’automatismo che si manifesta nello scrivere, quando la nostra mente è assorta in pensieri inconsapevoli, e disegni su carta vengono realizzati in modo quasi incosciente. Per “disegnare” il paesaggio, Vivacqua non si serve di una matita, di una penna o di un programma digitale, bensì utilizza il linguaggio a lui più consono della scultura e dell’installazione, generando un affascinante gioco metalinguistico.

Jonathan Vivacqua, Scarabocchi, 2022; ph. Grazia Branco
L'opera di Jonathan Vivacqua è stata realizzata con materiale di riuso e allestita lungo il sentiero che conduce al Monte Generoso
Jonathan Vivacqua, Metamorfosi, 2022; ph. Grazia Branco

Rassegna: Sentieri d’arte 2022

Mostra: Polline

Artisti: Simone Berti, Caretto Spagna, Jonathan Vivacqua

Sede: Comuni di Centro Valle Intelvi e Alta Valle Intelvi

A cura di: Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli

Periodo: 9 ottobre – 18 dicembre 2022

Progetto MARKS: progetto realizzato a valere sul Programma di Cooperazione V-A Interreg Italia-Svizzera 2014/2020, a cura di Regione Lombardia e Canton Ticino

Operazione cofinanziata da: Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Stato Italiano, Confederazione elvetica e Cantoni.

Organizzata da: Associazione Cerchiostella e Lanzo Intelvi 1868 S.r.l.  

In collaborazione con: Comunità Montana Lario Intelvese, ERSAF, Fondazione Karl Schmid, Consorzio Forestale Lario Intelvese, Museo e Giardino Botanico Villa Carlotta

Con il patrocinio di: Comune di Centro Valle Intelvi e Alta Valle Intelvi

Progetto grafico: Paola Locatelli

Ingresso: libero

Ufficio stampa: Irene Guzman – irenegzm@gmail.com – Tel. 349 1250956