Rebirth – Terzo paradiso
A cura di Fulvio Chimento e Raffaele Quattrone
Ashram Joytinat, Ancona
“Il Terzo Paradiso” afferma Michelangelo Pistoletto “è la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti”; l’arte è dunque un motore di trasformazione sociale in grado di connettere panorami distanti. Il progetto Terzo Paradiso è stato ospitato da alcuni dei maggiori centri artistici internazionali come la Biennale di Venezia (2005) e il Musée du Louvre di Parigi (2013) che ha ospitato per la prima volta la personale di un artista contemporaneo, oltre a luoghi pubblici di inestimabile valore storico-artistico come il bosco di San Francesco ad Assisi (2010), il Mercato Centrale di Firenze (2015), Piazza Duomo a Milano (2015), le Terme di Caracalla a Roma (2015 e 2016). Dal 21 dicembre 2012, giorno della cosiddetta “fine del mondo” in quanto terminava il calendario Maya, il Terzo Paradiso celebra il Rebirth-Day, il giorno della rinascita nel quale prendiamo consapevolezza della nostra responsabilità nei confronti di una società e di un futuro che vogliamo costruire insieme nel rispetto delle differenze e delle diversità.
Grazie alla curatela di Fulvio Chimento e Raffaele Quattrone il Terzo Paradiso è stato ospitato per la prima volta in un Ashram (in sanscrito “via delle difficoltà”, ma può essere tradotto in italiano come “luogo di ritiro”), un luogo che accoglie persone di differente provenienza sociale, senza distinzione di genere, religione e nazionalità, in cui la “regola” fondante è quella del Karma Yoga (dove Karma significa “azione” e Yoga “unione”). L’Ashram Joytinat è una comunità vedica fondata dal Maestro indiano Swami Joythimayananda, in cui le attività quotidiane vengono svolte con l’attitudine mentale di offrire Seva (“servizio”), eseguendo il proprio lavoro senza aspettative. Tali concetti di provenienza orientale si sposano con la poetica di Michelangelo Pistoletto, che è incentrata sulla “demoprassia”, ovvero il “mettere in atto pratiche vive di impegno civile creativo”, e sulla convinzione olografica che “ogni frammento di specchio è parte del Grande Specchio in quanto ne conserva tutte le caratteristiche e qualità”.
Il simbolo del Terzo Paradiso è stato realizzato presso l’Ashram Joytinat con balle di fieno in un campo coltivato, per evocare un rimando concreto al lavoro, all’impegno, al “fare”. Il 4 settembre 2016 alle ore 18 è stato acceso al centro del simbolo un grande fuoco, ritualizzando in questo modo il passaggio dal vecchio al nuovo, da ciò di cui ci si vuole liberare e ciò che si vuole raggiungere. Dopo aver cantato la AOM (il suono “primordiale” dell’Universo secondo la cultura vedica), più di cento persone hanno compiuto in silenzio tre giri perimetrali, tenendosi la mano. Durante il rito ogni partecipante ha cosparso il terreno con terra mista a cenere, al fine di fertilizzare i campi, come avveniva nella tradizione contadina in Italia nei mesi estivi. Un chiaro simbolo di rinascita per una società che Michelangelo Pistoletto immagina basata su valori come condivisione, partecipazione, cooperazione, rispetto e sostenibilità. La performance, in questo caso, ha avuto anche una forte componente spirituale.
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